Home | Chi siamo | Dove siamo | Sportelli | Iniziative ed eventi | Percorsi di preparazione | Se ne parla in GSD | Links | Recensioni | Notiziario mensile | A domanda risposta | Ufficio stampa | Audio e video | Contatti |

Recensioni

L'altra faccia dell'adozione

di Margaret Moorman


Tipologia: Libro
Edito/prodotto da: Casa editrice Astrolabio
Genere: Autobiografia
Argomento: Storie
"Le persone confessano questioni che hanno tenuto nascoste solo se è (o è stato) possibile, almeno in via di principio,esercitare su di esse un certo controllo,o se di esse è possibile riconoscere almeno una condivisione di responsabilità."

Negli anni cinquanta, negli Stati Uniti, restare incinta a sedici anni ed essere una ragazza della piccola media borghesia, poteva significare non tanto abortire quanto essere spinte a lasciare il figlio in adozione. Soprattutto se si era bianche. Un poco perchè la piccola borghesia "bianca" tendeva a nascondere una figlia rimasta incinta fuori dal matrimonio ma evitava l'aborto per motivi etico-religiosi, un poco perchè le famiglie afro-americane tendevano a tenere comunque i piccoli all'interno di un gruppo famigliare allargato di nonne e zie, un poco perchè comunque i bambini "di colore" erano poco richiesti nell'adozione nazionale ... mentre quelli "bianchi" si.

Questa è la storia di una di quelle ragazze. Una donna che a sedici anni lasciò il proprio figlio e negli anni successivi costruì tutta la sua vita attorno a questo lutto infinito e indicibile, sino a ritrovarsi madre per davvero a quaranta di una figlia e a scoprire di non poter essere viva sul serio senza capire meglio cosa le fosse successo tanti anni prima. La necessità di dire a sè stessa e agli altri cosa aveva fatto, di mettere in prospettiva i perchè e le responsabilità, di capire il dolore e il vuoto che le erano abitati dentro, e ricercare. Ricercare le informazioni sul bambino nato tanto tempo prima. Sul ragazzo, il giovane uomo di oggi.

Può qualcuno che ha abbandonato permettersi di ricercare? E' possibile superare l'idea di aver lasciato un figlio, di averlo abbandonato? Ci si può far pace? Farsene una ragione? In questo libro una donna racconta se stessa ma soprattutto racconta il suo percorso razionale ed emotivo attraverso tutto questo. Non dà delle risposte, non le tenta nemmeno, ci comunica solo il suo cammino, i suoi tentativi e i suoi dubbi, il suo andare oltre il muro di silenzio che si era costruita dentro.

E' una storia molto americana, nei modi, nelle realtà descritte, nei percorsi legali. Il viaggio di una madre di origine attraverso se stessa per mettere a posto i pezzi che erano andati dispersi troppo tempo prima. In Italia una cosa di questo genere ancora non si legge. Non c'è.

Il libro si chiude con un contatto epistolare, prima con la famiglia adottiva del figlio e poi con lui stesso. Solo una lettera. Una lettera che le permette di rivivere ancora.

"In ogni atto di rivelazione di sè,c'è sempre un altro che ascolta e cerca di penetrare le segrete ragioni esplorate. Quest'altro èlo stesso io narrante".
Recensione a cura di  Anna Guerrieri
Mailing list
Iscrivetevi alla sede a voi più vicina. Riceverete anche le notizie nazionali più rilevanti.

email:

sede (opzionale):


Notiziario

Adozione e dintorni
maggio-giugno 2016



Collana GSD
Edizioni ETS


Consulta la collana
Edizioni ETS