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Entusiasmi, senza figli

Autore/i: Pompea Maccioni

Data: 15-04-2006
Argomento: Storie

Avremo un figlio! un figlio di cui non so il paese, di cui non conosco il sesso, l'età... non so neanche se sarà uno o se (magari!) saranno due, nessuna sicurezza, nulla di "scontato" o di certo, non uscirà dalla mia pancia, non sentirò il suo primo vagito, non lo prenderò tra le braccia già dal suo primo minuto di vita, nulla di tutto questo...
Mille dubbi tra i quali, la paura di non venire accettata, ..chissà se gli piacerò, chissà se penserà
che tutto sommato 'sta signora "potrebbe" diventare la sua mamma...
Certezze? una sola ed unica: arriverà! Questo nostro figlio... forse non sarà domani, ma arriverà!
Lo aspettiamo da tanto, da quello che se ci penso sembra troppo tempo, che non ha fatto altro che rafforzare in noi l'idea di questo figlio da amare ancor prima di conoscerlo, sapendo che non potrà mai avere le gambe lunghe di mio marito o i miei capelli ricci, sapendo che arriverà già sulle sue gambe, traballando se piccolo o forse un pò più stabile se più grandetto, ma con tutto il suo bisogno e il suo - giustificato - terrore di affidarci la sua vita, di sconvolgere l'unica realtà che abbia mai conosciuto prima di noi, qualunque essa sia stata. In quasi tre anni di percorso volto all'adozione mi rendo conto che molte idee sono venute meno, come certe nostre limitazioni riguardo l'età o certi pregiudizi oramai sfatati, ma mai l'entusiasmo e la determinazione.
Come tante cose fatte con il cuore, oltre che con la testa, penso che anche nell'adozione ci voglia una dose di "buona e sana" incoscienza, di quella entusiastica incoscienza che ci sta spingendo verso quella che sarà l'avventura più bella e impegnativa della nostra vita: saremo madre e padre.
Ogni piccolo passo avanti nel percorso adottivo mi fa scoprire quanto è grande la mia voglia di essere mamma... quando la sera preparo la pizza o impasto i panini e mi ritrovo a pensare che forse tra un anno potrei avere un bimbetto che vorrà impastare insieme a me, che vorrà "aiutare" la mamma...
Già lo vedo in piedi sulla sedia in cucina in mezzo alla farina... ci sono quelle domeniche mattina in cui ci vedo seduti a far colazione con i nostri pargoli ancora assonnati, illuminati da quel sole bellissimo che invade la nostra cucina e la riempie di allegria.
E poi........ me li vedo arrivare in giardino mentre curo le mie piante e qualcuno si sporcherà all'inverosimile e mi riempirà il pavimento di orme piccole e infangate e forse urlerò irritata... So già anche delle lotte quotidiane che faremo per i compiti o di quanto mi sconvolgerà vedere rimaneggiate le cose in casa e non avere più i miei spazi personali.
Mi conosco, so quanto mi costerà dover rinunciare ad abitudini consolidate da tanti anni di vita a due.
Il timore di non farcela, che fino a qualche tempo fa mi faceva pensare che non c'era fretta, che io e mio marito si stava benissimo così...ancora soli, ora ci ha abbandonato. Forse non eravamo ancora pronti, ad accogliere, a curare, a sostenere, a crescere, ad amare il nostro bambino, ad assumerci la responsabilità di un altro essere che dipenderà da noi in tutto e per tutto... Ora, invece, mi auguro di vedere presto il mio uomo, finalmente padre, tornare a casa, dopo una passeggiata in bicicletta con suo figlio, occupato a far baccano e confusione e li guarderò, orgogliosa e serena.
Chissà se la realtà sarà un poco come la mia fantasia, forse arriverà il maschietto invece della femminuccia che tanto "vorremmo"... ma mai come ora so che il mio desiderio di diventare mamma è radicato in me, ora sento forte il desiderio di cullare questo mio figlio per provare a dargli la sicurezza e la tranquillità di cui ha bisogno, la tranquillità e la sicurezza che derivano dalla certezza di sapere che questi due adulti così estranei e diversi sono lì per amare solo ed unicamente lui.
Sotto la coperta, la sera, adesso manca qualcuno e spero che presto, addormentati sul divano, la nostra casa non veda quei "soliti" due. Domani, sprofondati nel sonno tra papà e mamma s'intravedranno testoline capricciose.
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