Recensioni

'La figlia dell'altra' è un racconto autobiografico della scrittrice americana A.M. Homes, adottata alla nascita e contattata dall' avvocato della madre biologica all'età di trentun anni.
Da quel momento, la scrittrice ha evitato "l'incontro" fisico con la madre biologica,  ha conosciuto il padre biologico incontrandolo nei motel come un’amante e ha ceduto all'umiliazione dell'esame del DNA. Contestualmente ha incominciato una ricerca dolorosa delle proprie origini, ha scoperto segreti, ha cercato di ricostruire storie. La sua storia in un'analisi spietata di ogni indizio, quasi un'autopsia delle proprie radici, fra indagini accurate negli archivi municipali, negli elenchi telefonici e su internet, ad inseguire linee di sangue che però l'hanno respinta. La ricerca non le da serenità, le riempie le giornate, ma non la consola e le sue curiosità legittime le servono solo ad evidenziare la sua non appartenenza di una madre e neanche dell'altra. Si sente "una fusione appiccicata", in uno stato da cui non è possibile riprendersi, con cui deve convivere, con compassione.
Decide di avere un figlio biologico e ci riesce dopo due anni, migliaia di dollari, la scienza medica e due aborti. Ha voluto un figlio che fosse imparentato con lei e che le somigliasse inequivocabilmente. Attraverso la figlia scopre di essere il prodotto di due padri e due madri.
E' una storia molto americana