Home | Chi siamo | Dove siamo | Sportelli | Iniziative ed eventi | Percorsi di preparazione | Se ne parla in GSD | Links | Recensioni | Notiziario mensile |
Notiziari (pdf) | Articoli dai Notiziari |
A domanda risposta | Ufficio stampa | Audio e video | Contatti |

GSD Informa

Articolo

Nepal: storie di vita sospese

Autore/i:
Raffaella Ceci

Data: 21-10-2007
Argomento: Paesi

Il 1° febbraio 2005 il re del Nepal Gyanendra Bir Bikram Shah Dev (sospettato di aver organizzato nel 2001 il massacro della famiglia reale per salire al potere) ha sciolto il Consiglio dei Ministri. E’ il colpo di stato. Come prima cosa ha sospeso i programmi di notizie e di politica da tutte le stazioni radio private e le televisioni locali, con l’ulteriore conseguenza di privare del lavoro duemila giornalisti del settore. Ha quindi dichiarato lo stato di emergenza ed infine ha bloccato linee telefoniche e cellulari. Centinaia di politici, di giornalisti e di attivisti sono finiti in prigione.
Nella primavera 2006 cade il già vacillante regime. Caduto il re, i maoisti arrivano in città. La coalizione dei partiti democratici si ritrova costretta, obtorto collo, ad ammetterli al tavolo delle trattative. Nel Novembre 2006 viene siglato l'accordo che mette fine alla guerra civile. Dopo dieci anni di combattimenti e 13mila morti il capo del governo Koirala e il leader guerrigliero maoista Prachanda firmano il patto che conclude la lotta armata, caccia in modo definitivo il re Gyanendra e convoca nuove elezioni.
Sono 1715 i minori nepalesi che, a partire dal 2000, hanno trovato una famiglia grazie all’adozione internazionale; ogni anno circa 300 minori vengono adottati da genitori provenienti da 17 paesi stranieri, tra cui l’Italia, gli Stati Uniti, la Francia e la Spagna. Nel marzo 2007, a conclusione della prima Conferenza internazionale sulle adozioni internazionali, il governo nepalese prende impegno ufficiale a ratificare la Convenzione dell’Aja e a formulare nel breve periodo leggi e regolamenti in materia d i promozione del minore, in accordo con i valori espressi dalla stessa Convenzione. Viene inoltre annunciata dai rappresentanti del Ministero per le Donne, l'Infanzia e le Politiche Sociali la creazione di una Autorità centrale per regolare le procedure delle adozioni: l ’ istituzione si impegnerà a richiedere alle organizzazioni nepalesi e internazionali che operano nel paese in materia di adozione una sorta di accreditamento. I delegati alla Conferenza esprimono anche il desiderio che il governo nepalese arrivi a creare un Centro di informazione nazionale, affinché sia garantita la trasparenza delle procedure.
A poche settimane dalla notizia dell’imminente proposta di riforma sulla legge per l’adozione e la protezione del minore del Nepal, il Ministro delle Donne, Bambini e Benessere Sociale Khadga Bahadur Biswokarma ha reso noto che non sarebbero state accettate nuove richieste di adozione internazionale finché non fosse terminato il processo di revisione della normativa. Questa decisione viene presa dopo la segnalazione di possibili casi di “mercato di orfani” con bambini tolti ai genitori senza il loro consenso, madri che credono che i figli stiano andando via solo per un periodo, compra-vendite, corruzione.
Nel Marzo sono apparsi sul Nepali Times (http://www.nepalitimes.com) articoli molto precisi e sconvolgenti. Una coppia di giornalisti si è finta una coppia britannica interessata all’adozione, sono entrati in contatto con una persona di spicco del mondo della tutela dei minori nepalesi, legata ad un istituto che ha iniziato a delineare la possibilità, per un congruo compenso, di fornire un bambino come desiderato dalla coppia, un bambino che ancora viveva con la sua famiglia in un villaggio. Tutto sarebbe stato fatto flettendo e circumnavigando la burocrazia vigente. La finta coppia è arrivata a incontrare i genitori del bambino in questione, per loro si trattava di una sorta di “affido internazionale” in cui avrebbero potuto garantire al figlio un futuro migliore potendolo incontrare di tanto in tanto …
Sin da Febbraio la Francia e la Germania avevano bloccato le adozioni in seguito alle urgenti e drammatiche notizie di poca trasparenza nelle adozioni.
Da allora tutto è bloccato, il Ministro Khadga Bahadur Biswokarma non sta dando risposte alle famiglie in attesa, che hanno mandato un dossier in Nepal prima del blocco o che addirittura hanno incontrato i possibili figli. Sui forum Internet di tutto il mondo stanno circolando richieste di delucidazioni e petizioni o lettere aperte al Ministro, come su Nchild ed Adoption Nepal.
La proposta di legge si trova ora ferma presso il Ministro della Giustizia, in attesa di revisione, per poter poi essere inviata al Parlamento per l’approvazione. (cfr. http://www.nepalitimes.com/issue/359/Nation/13787)
In Italia, un comunicato stampa del 10 agosto della Commissione Adozioni assicura che la Commissione Adozioni Internazionali e il Ministero degli Affari Esteri stanno svolgendo iniziative di sensibilizzazione per il superamento del blocco delle adozioni. Segnala comunque che analoghe preoccupazioni sono state segnalate dalle Autorità francesi e americane con le quali si sta tentando un approccio comune al fine di superare l’attuale situazione di incertezza.
Più di quattrocento famiglie nel mondo hanno pratiche di adozione già aperte in Nepal, molti genitori hanno già conosciuto il loro bambino nel primo viaggio. E’ una situazione molto difficile, l’attesa in questi casi è ancora più dura, perché i bambini si sentono già figli, perché l’ansia degli scandali emersi fa cadere nel terrore che troppe cose possano non essere limpide nel processo della propria adozione.
Il “reale stato di abbandono” dei bambini è l’inderogabile punto di partenza di ogni adozione. Non dovrebbero esistere storie in cui i genitori di origine siano stati anche solo “male informati” riguardo al significato di un’adozione internazionale. Non andrebbe neanche detto. Il nostro pensiero va ai bambini in attesa, a quelli che potrebbero tornare davvero nelle loro famiglie, a quelli che potrebbero trovarne un’altra altrove.
Pensiamo anche al dolore di quei genitori che non sanno più dove siano i loro bambini, pensiamo al dolore dei genitori in attesa di adottare e che non sanno più cosa accadrà, pensiamo ai genitori che hanno già adottato e ora magari vivono l’ansia di non capire più se la storia dell’adozione dei figli abbia avuto o meno dei passaggi oscuri, pensiamo alla confusione, alla nebbia che tutto questo crea, alla sensazione di “non detto” e “non corretto” che ingiustamente tocca tante linearissime storie di famiglie adottive. Tutto questo è già accaduto altrove (Romania e Bulgaria recentemente, Cambogia e Vietnam nel passato), tutto questo accadrà ancora, ci angoscia sapere che a pagare sono sempre e comunque i bambini soli.
Ci auguriamo che il mondo degli adulti sappia trovare delle risposte chiare, trasparenti ed oneste. Almeno per una volta.
Mailing list
Iscrivetevi alla sede a voi più vicina. Riceverete anche le notizie nazionali più rilevanti.

email:

sede (opzionale):


Notiziario

Adozione e dintorni
maggio-giugno 2016



Collana GSD
Edizioni ETS


Consulta la collana
Edizioni ETS