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Separato in tenera età dai genitori, barbaramente uccisi dai khmer rossi di Pol Pot, allevato tra gli orfani del regime, arruolato a 8 anni tra le feroci milizie di un temibile dittatore, sopravvissuto a battaglie e violenze indicibili nella giungla cambogiana: è questa l’incredibile storia dell’autore e protagonista, uno dei tanti bambini soldato del regime di Pol Pot che, incredibilmente, da adulto, riesce ad affrancarsi dal passato trasformandosi in un educatore di piccoli orfani mutilati e, soprattutto, in un espertissimo sminatore. Le farfalle da non calpestare sono proprio le mine che ancora devastano vasti territori della Cambogia e che continuano a provocare ancora oggi vittime e mutilazioni.

Aki Ra è questo l’ultimo nome assunto in ordine di tempo dal protagonista che non conosce con certezza nemmeno la propria data di nascita - ha scelto infatti di abbandonare definitivamente le armi, in un paese in cui i nemici si confondono continuamente con gli amici, per testimoniare con la sua attività un passato che la stessa Cambogia vorrebbe dimenticare e nascondere.

Il racconto, essenziale nelle descrizioni ma non per questo meno duro, si snoda seguendo la prospettiva di un bambino le cui categorie di bene e male sono stravolte e che, per sopravvivere ed eseguire ordini dal sapore barbarico, si costringe a congelare i propri sentimenti, a non provare emozioni. Un particolare, questo, che getta una luce significativa quanto agghiacciante sulle conseguenze della manipolazione dei bambini da parte degli adulti.